Creazione 7 giorni su 7
Creation Museum



Negli ultimi giorni, utilizzando come chiave di ricerca la parola “museum” in YouTube il primo risultato che compare è un servizio riguardante il Creation Museum (Petersburg, Ky, non lontano da Cincinnati, Oh), lo spettacolare “parco dei divertimenti” – ché non altro pare essere – realizzato da Answers in Genesis («an apologetics [i.e. Christianity-defending] ministry, dedicated to enabling Christians to defend their faith») e costato ben 27 milioni di dollari.Secondo i creazionisti la Bibbia conterrebbe la storia precisa della vita sulla Terra, il Genesi – e non Darwin – spiegherebbe l’origine del mondo. Per ciò nel Museo, attraverso 160 allestimenti, ci si trova immersi nell’epoca in cui Adamo e Eva erano nel Giardino e i dinosauri erano… loro amici.Una passeggiata attraverso la storia (?) realizzata con ogni mezzo. Il progetto infatti vede il coinvolgimento di un ex direttore degli allestimenti degli Universal Studios, che ha messo a frutto, a quanto pare, ogni tecnica e sistema per assicurare una «fully engaging, sensory experience for guests. Murals and realistic scenery, computer-generated visual effects, over fifty exotic animals, life-sized people and dinosaur animatronics, and a special-effects theater complete with misty sea breezes and rumbling seats». Insomma, cosa desiderare di più? Con tutto questo, perfino a Adamo ed Eva passerà la voglia di allungar le mani verso l’Albero.Sugli obiettivi del museo la comunicazione ufficiale lascia poco spazio ai dubbi sulla convinzione (o furbizia estrema) dei promotori e curatori: «The Bible speaks for itself at the Creation Museum. We’ve just paved the way to a greater understanding of the tenets of creation and redemption. Our exhibit halls are gilded with truth, our gardens teem with the visible signs of life».D’altronde il polso della situazione, di dove vada l’opinione comune, americana, può forse essere dato semplicemente in termini economici. Nel 2005-2006 per la mostra dedicata dall’American Museum of Natural History (New York) a Darwin, come ci ricorda un articolo di Riccardo Staglianò ancora online, «non un’azienda statunitense si è fatta avanti per finanziare almeno in parte i tre milioni di dollari che l’esposizione è costata»; mentre, a fronte di un 51% della popolazione che, stando a un sondaggio Cbs, dichiarava di non credere alla teoria della selezione naturale, le aziende avrebbero preferito riservare le loro donazioni alle «tesi vincenti», come appunto il Museo creazionista.E in effetti, a scorrere il colophon della mostra su Darwin (in calce al sito web), non vi è immediata traccia di sponsor aziendali, bensì di fondazioni e privati.Una nota. Fra gli spettacoli che illustrano i temi del Creation Museum e del creazionismo uno in particolare riguarda i Six Days in Creation. Nonostante ciò, il museo rimane aperto 7 giorni su 7…A questo proposito ci piace ricordare che Charles Baudelaire, più avveduto, ricordava a se stesso, in Mon coeur mis à nu (Il mio cuore messo a nudo), XCI: «Lavora sei giorni senza interruzione».